Ruggeri e la pressione: per l'Atalanta gestirla è il viatico per rimanere grande

Matteo Ruggeri

Il meraviglioso gol di Lazar Samardzic vale più del punto che ha portato. È servito all'Atalanta ad evitarsi giorni difficili e qualche grattacapo in più guardando la classifica della Serie A. A vedere accostata la Dea alla parola "crisi", con tutte le sue conseguenze, dentro e fuori dal campo. 

Le parole di Ruggeri dopo Bologna-Atalanta 

Sono molto interessanti, in questo senso, le parole pronunciate da Matteo Ruggeri al termine della sfida contro il Bologna. L'esterno nerazzurro ha parlato ai microfoni di Sky dicendo: "Le aspettative su di noi sono molto alte, ma di differente rispetto all'anno scorso non c'è niente, dobbiamo continuare a lavorare forte in settimana, seguendo i consigli del mister, dello staff e pensare partita dopo partita - ha evidenziato - Per noi è molto importante, non dobbiamo demordere se perdiamo una gara, ma pensare subito alla prossima, ne abbiamo tante in pochi giorni e tutte complicate. Vincere un trofeo ha alzato la pressione? Un po' sì, ma dobbiamo essere bravi a giocare come abbiamo sempre fatto, con le nostre qualità da parte di tutti in tutti i reparti. Quando difendiamo e lottiamo insieme otteniamo risultati anche contro squadre molto forti. Contro l'Arsenal abbiamo fatto una partita difensiva molto, molto buona, ma abbiamo anche creato occasioni per metterli molto in difficoltà". 

Gestire la pressione per rimanere grande 

La sincerità delle parole di Ruggeri traccia un quadro molto importante per il futuro della Dea. L'alta classifica, la Champions League, il primo trofeo europeo: tutti sogni che non si sono avverati dall'oggi al domani, ma che sono frutto di lavoro e programmazione. La Dea, di contro, in questi anni di duro lavoro si è guadagnata i gradi di grande del campionato e ogni passo falso viene pesato con maggiore attenzione da stampa e opinione pubblica. Ne consegue, quindi, anche una maggiore pressione, sulla squadra e sui singoli calciatori. Non tanto dalla piazza, ma dall'universo calcio in generale. È sempre stata, d'altronde, una delle giustificazioni di fronte ai successi nerazzurri: "A Bergamo è più facile, non c'è la stessa pressione che altrove". Le cose, però, con il tempo possono cambiare. Ma se ci si chiede cosa possa fare l'Atalanta per crescere ancora o almeno per mantenersi a livelli impensabili fino a qualche anno fa, una risposta in più oggi ce l'abbiamo: imparare a gestire questa pressione senza farsi condizionare. Se saprà farlo, resterà grande.