L'Atalanta si piazza al quarto posto tra le società italiane in crescita come valore

L'Atalanta, nel 2023/24, secondo Transfermarkt, è la quarta scoietà italiana ad aver aumentato maggiormente il proprio valore. Dagli ultimi dati raccolti tra i club, infatti, si può notare come gli orobici siano uno scalino sotto il podio per indice di positività monetaria con numeri che si aggirano attorno ai 23,5 milioni di euro. La squadra sta incrementando il suo valore match dopo match, con diversi giocatori che stanno finendo sui taccuini degli scout di tutta Europa.

Atalanta, quali sono i giocatori che sono cresciuti più in valore?

Un esempio lampante? Teun Koopmeiners: il ventiseienne olandese, infatti, ha aumentato a dismisura il proprio valore grazie alle ottime prestazioni dimostrate negli ultimi due anni e, graie a ciò, secondo Transfermarkt, il suo valore oggi si aggira intorno ai 40 milioni, ben 22 in più rispetto ai 18 di inizio carriera a Bergamo. 

Di circa 45 milioni, invece, è il valore del difensore dei neroblù e della Nazionale italiana, Giorgio Scalvini, classe 2003, che ha registrato un +15 rispetto all'anno precedente e che l'Atalanta di recente ha blindato prolungando il suo contratto fino al giugno del 2028.

Nella lista dei giocatori “gioiello” del club bergamasco non può di certo mancare il nome di Ederson: il brasiliano, che ha iniziato la sua avventura all'Atalanta con 13 milioni sulle spalle, è valutato oggi 30 milioni.

Infine, Marco Carnesecchi, che oggi ha una valutazione di circa 15 milioni (ma che è destinata a salire clamorosamente), così come quella di Matteo Ruggeri, che quest'anno - allo stesso modo del portiere ex-Cremonese - si è preso con impegno e dedizione la maglia da titolare ottenendo anche i complimenti di mister Gian Piero Gasperini.

Così l'Atalanta è diventata una big di Serie A

Insomma, il grande lavoro di tutti i membri dello staff, partendo dall'allenatore, fino ai giocatori stessi, ha permesso alll'Atalanta di crescere e di ritagliarsi un posto tra le squadre che contano, togliendosi finalmente il soprannome di “provinciale” e andando a rivestire invece il ruolo di “big” in Serie A.