di Gianluca Pirovano 21 Giu 2024 14:40
Tra i nomi della rosa dell’Atalanta dati come probabili partenti c’è quello di Aleksej Miranchuk. Legittimo, considerata la grande concorrenza nel reparto avanzato della Dea. Allo stesso tempo, sorge spontanea una domanda: l’Atalanta può privarsi alla leggera di un calciatore come Miranchuk?
Gli aspetti sul tavolo sono diversi e tutti meritevoli d’attenzione. Il russo ha ampiamente dimostrato di poter essere determinante. Anche in questa stagione, tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, ha messo il suo zampino in sedici reti. Quattro le ha messe a segno lui, mentre ha servito ai compagni ben dodici assist. Allo stesso tempo, ricopre un tassello importante nello scacchiere tattico della Dea. Pur con un minutaggio sicuramente ridotto, sa essere incisivo anche entrando a partita in corso e la sua tecnica, impossibile da mettere in discussione, lo rende un calciatore utile anche contro difese chiuse.
C’è, inoltre, l’aspetto caratteriale di cui tenere conto. Miranchuk, da quando è a Bergamo, ha dimostrato grande professionalità: parla poco, schiva le polemiche. Si allena, gioca se gli viene dato spazio, sta in panchina quando tocca agli altri compagni.
Veniamo, ora, alle dolenti note e, per farlo, affidiamoci ai numeri, che ci aiutano a tracciare un quadro chiaro del vero, grande, limite di Miranchuk. Il “59” nerazzurro crea tantissimo. Basta aver visto anche solo qualche partita con lui in campo per rendersene conto. La sensazione è che possa fare improvvisamente una giocata decisiva. E lo confermano, appunto, i numeri dell’ultima Serie A: è sesto nell’Atalanta per tiri totali verso la porta, secondo per pali e traverse colpite, quarto per passi chiave effettuati e secondo per big chance create.
Proprio quest’ultimo dato porta in dote l’altro rovescio della medaglia. Se Miranchuk è il secondo calciatore della Dea, dietro a De Ketelaere, per grandi occasioni create, è anche il primo in assoluto per big chance fallite. Non solo. Se allarghiamo la statistica a tutta la Serie A, è undicesimo in graduatoria, nonostante lo scarso minutaggio.
Insomma, il nostro Lesha crea tanto, ma sbaglia altrettanto. E sta proprio qui il vero dilemma. Perché la domanda che dobbiamo farci e deve farsi, soprattutto, l’Atalanta è: sarà in grado di migliorare Miranchuk sotto questo aspetto? Se la risposta è sì, allora è giusto tenerlo, a meno di offerte irrinunciabili. Se la risposta è no, forse è meglio pensare a qualche alternativa.
Questo, semplicemente, perché il miglioramento dell’Atalanta passa anche dal riuscire a trovare un calciatore che sappia essere decisivo sotto porta anche in poco tempo. Che con una giocata spacchi la partita. Vi ricordate di cos’è stato capace a Bergamo Luis Muriel?
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