Gomez: «Scudetto? Servono 85 punti. La mia Atalanta era fantasia e creatività»

Papu Gomez

Il Papu Gomez ha rilasciato una lunga intervista a L'Eco di Bergamo. L'argentino ha parlato della sua Atalanta e l'ha paragonata a quella attuale, del sogno scudetto e della stagione del Covid, in cui la Dea, secondo Gomez, avrebbe potuto giocarsi il titolo. Vediamo i passaggi salienti dell'intervista. 

L'intervista a Gomez su L'Eco di Bergamo 

Sulla corsa scudetto 

"Per puntare al titolo, servono almeno 85 punti, che significano pochissimi errori in una stagione. Il record della Dea è 78 punti, quindi superare quella soglia non sarà facile. Ma quest’anno la quota potrebbe essere più bassa: non vedo corazzate imbattibili. L’Atalanta ha una rosa solida e può giocarsela, ma tutto dipenderà dalla gestione delle energie tra campionato, Champions e Coppa Italia. L’Inter è ancora la più forte, ma non ha lo stesso impatto della scorsa stagione. Dopo di loro vedo l’Atalanta: è una squadra fatta e completa, più del Napoli, del Milan o della Juve, che è ancora in costruzione. Anche la Lazio sta facendo bene, ma non è a certi livelli. Questo può essere un anno speciale per la Dea". 

Sulla stagione del Covid 

"Quell’anno, con il lockdown, fu una stagione anomala. Ricordo una partita contro la Juve a Torino: stavamo giocando a memoria, eravamo impressionanti. Dominammo il primo tempo e passammo in vantaggio, ma finì 2-2. Se avessimo vinto, saremmo stati davvero in corsa. Dopo quel pareggio, mollammo un po’, complice il fatto che avevamo già la Champions in tasca". 

Sulle differenze tra la sua Atalanta e quella attuale 

"La mia Atalanta era tutta fantasia e creatività: io e Ilicic avevamo la libertà di inventare, con il supporto di giocatori come Muriel e Zapata. Oggi vedo una squadra più fisica e organizzata, con tanti talenti come Lookman e De Ketelaere. Hanno caratteristiche diverse, ma stanno crescendo bene". 

Su Retegui e Lookman 

"Retegui non è una sorpresa per me. Lo conoscevo già dai tempi del Tigre e sapevo che aveva tutto per fare bene. Quando è arrivato a Bergamo gli ho scritto: 'Se sei intelligente e segui Gasperini, farai almeno 20 gol'. Lookman mi piace tantissimo. Non è come me, perché lui ha fame di gol mentre io avevo più fame di assist. Ma la sua capacità di puntare l’uomo per tutta la partita è impressionante".