di Redazione 13 Lug 2024 11:49
Gian Piero Gasperini ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport. Un'intervista durante la quale ha toccato diversi temi caldi degli ultimi mesi, dal suo possibile passaggio al Napoli all'arrivo in nerazzurro di Nicolò Zaniolo.
A proposito delle voci che lo vedevano sulla panchina del Napoli, il Gasp ha detto: "Ci ho pensato, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente e tutto quello che si porta dietro. A Napoli ora c’è Conte, i tifosi non possono provare dispiacere".
Il tecnico di Grugliasco ha parlato anche dell'arrivo di Zaniolo a Bergamo: "È stato lui a scommettere su di noi. Mi piace come profilo". Ha poi spiegato com'è nata la trattativa: "Un giorno telefona Borriello e mi fa: 'Mister, ho un giocatore che vuole venire da lei, uno forte, una bestia'. E io: Marco, chi è? 'Zaniolo'. Bravo, mi piace. Ne ho parlato con D’Amico, poi con Percassi, questo ragazzo mi interessa, ed è arrivato". E ancora: "L’Atalanta non può permettersi acquisti milionari. E allora coglie le opportunità. Scamacca e De Ketelaere cresciuti? Parzialmente (ride). Ma erano soltanto al primo anno".
Nell'intervista al Corriere dello Sport, Gasperini ha toccato anche il tema della percentuale sulle rivendite dei giocatori che gli garantirebbe l'Atalanta: "Ehm... Alla fine del primo anno, quello del boom, furono ceduti Caldara, Kessie, Conti, Bastoni, Gagliardini. Avevo uno stipendio basso (altra risata), Percassi premiò il merito, integrò. Questa felice tradizione si perpetua ogni anno".
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