di Christian Sgura 10 Apr 2024 14:20
Non è semplice. Non è semplice ripartire da una sconfitta come quella di Cagliari. Gian Piero Gasperini l'ha detto anche nel post-partita ai microfoni di Dazn: "Queste sono le partite che per caratteristiche, contro queste squadre, noi perdiamo." Senza mezzi termini, facendo intendere che l'atteggiamento del Cagliari non è stato quello di chi vuole giocare una bella partita di calcio, ma di chi vuole utilizzare tutti i mezzi per portarla a casa. Situazione molto prevedibile, dato l'ossigeno che hanno dato questi 3 punti alla squadra di Ranieri, in piena lotta per la salvezza.
Gasperini ha anche detto che la stanchezza dovuta ai tanti impegni è solo un finto alibi, contrariamente a quanto affermato da Ederson qualche minuto prima agli stessi microfoni di Dazn. Non tanta chiarezza insomma (il caso Bakker è l'apice della confusione della domenica nerazzurra all'Unipol Domus), anche se è innegabile che il tecnico cambi sempre le sue formazioni facendo rifiatare sistematicamente i suoi uomini. E allora le parole di Ederson, uno dei migliori di questa stagione, volevano probabilmente intendere altro. Il brasiliano si riferiva alla tenuta mentale della squadra e in questo caso non si può che dare ragione al centrocampista, perchè l'Atalanta ha ora 14 giorni di fuoco e la pressione è tanta per 5 partite che stanno arrivando e che determineranno tutta la stagione. Tutte da dentro o fuori.
Dei 5 match di fuoco che aspettano l'Atalanta il più difficile è quello che si presenta per primo: l'andata dei quarti di finale di Europa League contro il Liverpool ad Anfield. I Reds non hanno bisogno di presentazioni, l'ultima stagione con Klopp in panchina sta andando a gonfie vele, essendo in piena corsa per la vittoria finale della Premier League e avendo già portato a casa l'EFL Cup. È sicuramente la corazzata che tutti al sorteggio volevano evitare insieme al Bayer Leverkusen, per valori tecnici e non solo. Il team di Klopp sa bene come affrontare notti così, avendole già vissute più e più volte. Come detto da Marino, sarà una partita storica, da ricordare, come il doppio confronto del 2020 in Champions, in cui entrambe hanno vinto in casa dell'altra. La grande differenza è che allora non c'era il pubblico, ora invece la musica sarà diversa. La squadra di Gasperini deve comunque affrontare entrambi gli scontri con il suo modo di giocare a calcio, che sappiamo quanto bello e letale può essere se i suoi interpreti sono in giornata, sfidando a testa alta i Reds nella bolgia di Anfield e dando il tutto per tutto al Gewiss. Un risultato positivo nel primo round facilitirebbe non poco le cose, ma per arrivare a ciò il primo passo è premere il tasto reset sulla disfatta di Cagliari e tornare nel mood della partita precedente, quella del 3-0 contro il Napoli, perchè sì, quell'Atalanta può davvero giocarsela con tutti, Liverpool compreso.
Successivamente, il 15 aprile, la Dea tornerà in campo per la Serie A e ospiterà il Verona, cliente insidioso che ha dimostrato di saper combattere in modo egregio per raggiungere la salvezza e di essere un avversario da non sottovalutare. Nella giornata successiva di Serie A, Gasp&co. andranno a Monza per affrontare la squadra di Palladino, altra rivale di tutto rispetto. Due partite fondamentali per la rincorsa alla prossima Champions in cui la Dea può, e deve, raccogliere 6 punti. In mezzo il ritorno con il Liverpool e qui, come detto da Ederson ieri in conferenza, la forza mentale nell'affrontare impegni così ravvicinati e sopratutto importanti sarà la chiave per uscirne trionfanti. Al momento, salvo disastri europei da parte delle nostre compagini italiane, il quinto posto attualmente occupato dalla Roma sarà l'ultimo utile per qualificarsi alla Champions e i nerazzurri sono al momento a -5, ma con una partita da recuperare, quella contro la Fiorentina. È proprio contro i viola che il tour de force si concluderà, il 24 Aprile nel match di ritorno di Coppa Italia. La squadra di Italiano parte dall'1-0, risultato quindi tutt'altro che insormontabile e i bergamaschi in casa hanno il dovere di dare e fare di più in confronto al match d'andata al Franchi.
Quattordici giorni. Da oggi inizia il countdown decisivo per la stagione atalantina, di fronte a un bivio: raggiungere finalmente un traguardo importante o fare la "solita" ottima stagione senza portare trofei a casa. Un tema di riflessione, non solo nella testa di chi tifa e ne parla, ma anche della stessa dirigenza e di Gasperini, è sicuramente quello del portare a casa un trofeo. La Dea da ormai 6 anni a questa parte è stabilmente una delle big del nostro Campionato e ha sempre fatto degli ottimi percorsi europei, cose impensabili all'inizio della scorsa decade. Ora però sembra che manchi quel qualcosa in più, l'Atalanta non vuole più accontentarsi di essere la "favola" ma vuole arrivare al concreto e un trofeo è quello che manca al ciclo magnifico di Giampiero Gasperini. Tra le due coppe, la Coppa Italia è sicuramente quella più facile da raggiungere, dato il sorteggio proibitivo e le mille insidie della competizione europea. In campionato un posto tra le prime cinque è pienamente raggiungibile, ma serviranno le migliori prestazioni (probabilmente della carriera) da parte di tutta la squadra. The time is now, rendere la stagione dell'Atalanta memorabile o rischiare di restare con un pugno di mosche in mano nuovamente e questa volta peserebbe, non poco.
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