di Tommaso Revera 8 Apr 2024 09:26
Si pensava ad un'urna un filo più benevola di quella che già aveva sancito l'insidioso doppio ottavo di finale di Europa League tra Atalanta e Sporting Lisbona. In quell'occasione, infatti, la squadra orobica, forte del primo posto del girone che l'aveva proiettata tra le teste di serie della competizione, non era stata certo baciata dalla fortuna. Ma adesso, a pochi giorni di distanza dal sorteggio dei quarti di finale avvenuto a Nyon venerdì scorso, possiamo affermare con ragionevole certezza che sia andata addirittura peggio ai nerazzurri dal momento che se la vedranno contro la corazzata Liverpool, la più seria accreditata alla vittoria finale. La gara di andata è in programma l'11 aprile ad Anfield mentre il ritorno al Gewiss Stadium è previsto sette giorni più tardi. Per chi passerà il turno in palio la vincente di Benfica e Marsiglia, ultimo ostacolo prima della finale di Dublino.
Non sarà facile ma nel calcio mai dire mai: in fondo se c'è una squadra che non avrà nulla da perdere quella sarà proprio l'Atalanta. Ma come ci arriveranno al doppio scontro diretto queste due squadre? Il Liverpool guidato da Jurgen Klopp, alla sua ultima stagione coi Reds, è alle prese con la rincorsa al titolo che manca dalla stagione 2019-2020 dopo ben 30 anni di attesa. Il testa a testa con Arsenal e Manchester City, infatti, è entrato nel vivo: a dieci giornate dal termine i Reds si troveranno di fronte Everton, Brighton, Sheffield United, Manchester United e Crystal Palace (quest'ultime prima dell'andata e del ritorno contro la Dea), Fulham, West Ham, Tottenham, Aston Villa e Wolverhampton. Persa l'opportunità di conquistare l'Fa Cup, complice il pirotecnico 4-3 rimediato nei giorni scorsi all'Old Trafford contro il Manchester United, i Reds punteranno con ancor maggior convinzione all'Europa League. Dal canto suo, ad attendere l'Atalanta, una primavera altrettanto di fuoco: tra la rincorsa ad un posto Champions (con le sfide contro Napoli e Roma su tutte) e la semifinale di coppa Italia contro la Fiorentina, non si potrà mai tirare il fiato. Magra consolazione le sfide sulla carta più morbide a Cagliari e in casa contro il Verona proprio a ridosso delle due sfide contro Salah e compagni.
Oltre alla stella egiziana, con alle spalle un importante trascorso in Italia prima con la maglia della Fiorentina e poi della Roma, ci sarà da temere l'esperienza tra i pali del veterano Alisson e l'effervescenza atletica di Alexander Arnold (dati per rientranti dopo i rispettivi infortuni) la fisicità di Van Dijk, il talento di Szoboszlai in un 4-3-3 impreziosito dalle presenze di Konaté e Robertson in difesa, di Mac Allister e del giapponese Endo a centrocampo e di Nuñez e Luis Díaz in attacco. Una squadra niente male capace non solo di andare a segno con estrema facilità (17 le reti siglate, 2 quelle subite in questa Europa League) ma capace anche di coniugare fisicità e corsa, esperienza e talento. Ma che, è bene ricordarlo, ha perso in trasferta (sia pur a qualificazione raggiunta) contro Union SG e Tolosa. E proprio su quest'ultimo aspetto dovrà caricarsi l'Atalanta per centrare l'ennesima impresa europea.
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