Europa League, quello che c'è da sapere sulle squadre in semifinale

Chi lo avrebbe mai detto? Oggi, giovedì 2 maggio, sono in programma le semifinali di Europa League: a contendersi Dublino, prima ancora di questo ambito trofeo europeo (secondo solo alla coppa dalle grandi orecchie), Marsiglia e Atalanta da una parte, Leverkusen e Roma dall’altra. Uno scenario quasi imprevedibile ad inizio competizione, un risultato sportivo che ha sovvertito ogni pronostico. Fuori la corazzata Liverpool, data da molti (e in un certo senso a ragione) come la più accreditata pretendente alla vittoria finale, così come squadre ritenute ragionevolmente più attrezzate vuoi per vocazione europea o per rose alla mano come West Ham e Brighton (per restare tra le compagini che hanno iniziato la competizione) o Milan e Benfica (se includiamo anche le nobili decadute della Champions).

Le semifinali di Europa League 2024 e il bello del calcio

Ma nel calcio, si sa, ogni pronostico trova il tempo che trova. È sempre e solo il rettangolo di gioco ad emettere verdetti. E la doppia, straordinaria, prova dell’Atalanta contro i Reds - a cui va aggiunto il percorso netto del girone eliminatorio chiuso al primo posto ai danni di Sporting Lisbona, Sturm Graz e Raków Czestochowa e l’ottavo di finale, sia pur combattuto, superato ai danni proprio dei lusitani - è valsa una storica e meritatissima semifinale per gli uomini di Gian Piero Gasperini.

Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta

Così come la doppia impresa della Roma, cinica ed estremamente pratica, ha sbaragliato le velleità di un Milan apparso tutto d’un tratto sterile e incapace di scardinare l’ottimo assetto difensivo architettato da Daniele De Rossi. Una doppia vittoria nel complesso meritata impreziosita non tanto dal secondo posto conseguito in un girone non propriamente di ferro (Slavia Praga, Servette e Sheriff le pretendenti dei giallorossi) ma corroborato dai successi contro Feyenoord e, questa volta sì in maniera netta, Brighton & Hove Albion agli ottavi e ai quarti di finale. Passando dall’Italia alla Germania, da applausi anche il rendimento del Leverkusen, una squadra in stato di grazia dopo i successi (i primi della storia!) del Meisterschale e della DFB-Pokal, la coppa di lega tedesca. Sei su sei le vittorie nel proprio girone contro Qarabag, Molde e Hacken a cui hanno fatto seguito i successi contro lo stesso Qarabag agli ottavi (decisamente più sofferto che nel girone) e il West Ham nei quarti. Venendo al Marsiglia, infine, probabilmente delle quattro la squadra meno attesa, colpisce il percorso: dopo aver chiuso al secondo posto un girone eliminatorio di ferro (contro Brighton, Ajax e AEK Atene), ha superato Villarreal agli ottavi e Benfica ai quarti, non proprio due squadre qualunque… 

Europa League, come andrà a finire?

Rispetto a quanto detto, dunque, difficile sbilanciarsi. Se ci fermassimo allo "squad values" ovvero alla valutazione delle rose, il Bayer Leverkusen (694 milioni) potrebbe avere qualche chances in più rispetto alla Roma (385 milioni), all’Atalanta (355 milioni) e al Marsiglia (288 milioni). Per fortuna, però, non sono le banconote a scendere in campo ma i giocatori. Di certo saranno le motivazioni e i pregi dei singoli, oltre che dei collettivi, a fare la differenza. Se proprio dovessimo sbilanciarci, tra lo slancio delle aspirine (in trance agonistica dopo il doppio successo di Germania), la disinvoltura europea della Roma negli ultimi anni, la voglia di un trofeo da parte della Dea e l’imprevedibilità dei francesi ipotizziamo un finale coi fuochi d’artificio da godersi "tutti in piedi sul divano".

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