Un'Atalanta forza cinque, Sturm Graz annientato: è qualificazione

Mateo Retegui

L’Atalanta si lascia alle spalle la bruciante sconfitta interna contro il Napoli e si regala la prima vittoria al Gewiss di questa Champions League. Risultato importante, come da pronostico, maturato al termine di una gara controllata per lunghi tratti e legittimata grazie ad una supremazia parsa ancor più evidente nella seconda frazione di gioco.

Atalanta-Sturm Graz 5-0, la cronaca

In avvio Gasp fa rifiatare Ruggeri, Ederson, Bellanova e Lookman inserendo dal primo minuto Palestra, Pasalic, Zappacosta e Retegui, quest’ultimo al fianco di De Ketelaere per comporre il tandem l’attacco. In difesa spazio a Toloi, Hien e Kolasinac e turno di riposo per Scalvini e Djimsiti. Dopo un avvio condizionato da qualche errore di precisione, la prima palla è di marca austriaca ed è clamorosa: lancio in verticale di Lavalee per Camara che scappa a Kolasinac, finta a rientrare che elude il rientro del difensore bosniaco, e piazzato a botta sicura incredibilmente a lato. Neppure un minuto dopo, il compagno di squadra Aiwu fa anche peggio: passaggio senza senso nella propria area di rigore che Samardzic intercetta, apertura sulla sinistra per Zappacosta e assist a centro area per Retegui che sigla il più facile dei gol (il terzo nelle ultime tre partite così come il terzo in questa Champions). Il vantaggio corrobora la fluidità di manovra della Dea che sale di giri col passare dei minuti. Al 17’ azione personale di Zappacosta, tiro deviato da Stankovic e palla che giunge sui piedi di De Ketelaere il quale conclude al volo senza inquadrare la porta. Dieci minuti più tardi, lo stesso Zappacosta, tra i più attivi dei primi 45’, rientra sul destro e calcia a giro sfiorando il palo alla destra di Scherpen. Lo Sturm Graz, nonostante la perdita di alcuni pezzi pregiati sul mercato e il ritorno in campo 40 giorni dopo la lunga pausa invernale, non capitola pur non riuscendo ad imbastire una reazione degna di nota. A mantenere la gara in equilibrio, quanto meno sino al riposo, ci pensa Retegui che al 42’ pecca un po’ di egoismo calciando addosso a Aiwu invece di servire l’accorrente Zappacosta per un potenziale 2 a 0 facile facile. 

Nella ripresa una Dea rivisitata nello scacchiere tattico con  Lookman e Cuadrado per Retegui e Palestra pare approcciare meglio alla gara con un piglio diverso, più aggressivo e determinato alla ricerca del raddoppio. Al 47’ sponda di Lookman per Kolasinac che entra in area ma il suo tiro cross si spegne sul fondo. Tre minuti più tardi, Samardzic imbuca per l’attaccante nigeriano che serve De Ketelaere per il tapino vincente. Gol annullato, però, dopo controllo VAR per fuorigioco di Lookman. Nonostante la bella iniziativa di Jatta (entrato per Camara) che Boving non sfrutta a dovere e l’errore sottomisero di Lookman sul ribaltamento di fronte, il raddoppio è nell’area e lo firma Pasalic, bravo a capitalizzare l’ottimo spunto sulla destra di Cuadrado. Gioco, partita e incontro? Non proprio perché al 63’ De Ketelaere cala il tris avventandosi su un pallone conteso in area da Hien e Wuthrich e spedendo alle spalle di Scherpen (4 gol e 5 assist per il belga in questa competizione). Nel finale, nonostante la girandola di cambi per una fisiologica gestione del minutaggio (dentro Ederson, Brescianini e Djimsiti per De Roon, Samardzic e Kolasinac), la Dea sfiora il poker prima con Lookman al 72’ (pallone incredibilmente alle stelle a tu per tu col portiere avversario), con Brescianini al 74’ (chiuso in scivolata da Aiwu) e Zappacosta all’80’ (che in verità piazza il diagonale vincente ma l’arbitro annulla per offside). Ma è questione di minuti perché al 90’ Lookman serve il poker su splendido invito di De Ketelaere. Lo Sturm Graz crolla al tappeto e al 95’ c’è gloria anche per Brescianini che chiude i giochi siglando il definitivo 5 a 0.

Crediti foto: Martin Cocciolo

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