di Gianluca Pirovano 15 Gen 2025 09:58
Che per Teun Koopmeiners sarebbe stata una serata difficile non era di certo un segreto. Atalanta-Juventus è stata, infatti, la sua prima a Bergamo dopo il burrascoso addio estivo e i tifosi della Dea non gli hanno certo riservato un'accoglienza dolce.
Difficile pensare a qualcosa di diverso. Koopmeiners con la maglia dell'Atalanta ha scritto la storia, sollevando al cielo di Dublino l'Europa League e mettendo a segno, nel complesso, 29 reti in 129 presenze. Allo stesso tempo, ha scelto di rompere con tutti, società e tifosi, pur di andare a Torino. Lo ha fatto rifiutando di allenarsi e presentando certificati medici. Forzando la mano per essere ceduto alla Juventus. Il risultato di questo suo atteggiamento lo si è visto ieri sera.
Bergamo sa amare anche chi non indossa più il nerazzurro. Basti pensare, solo per citare un esempio recente, l'accoglienza rivolta a Duvan Zapata, tornando al Gewiss Stadium con la maglia del Torino. Per lui applausi, cori e il tradizionale bottiglione di vino. Per Koopmeiners, invece, un'accoglienza peggiore di quella che si riserva ai nemici: quella per chi ha tradito la fiducia dei suoi tifosi. "La storia che ci ha legato a Koop è molto positiva ed è finita in un modo che l'Atalanta non meritava", ha detto Luca Percassi prima della gara, centrando in pieno il senso della questione.
L'olandese, fin dal primo istante in cui ha messo piede sul prato che fu suo, è stato bersagliato da costanti fischi. Fischi che sono proseguiti ogni qual volta ha toccato il pallone. Sugli spalti, invece, gli sono stati riservati due striscioni esposti dalla Curva Nord. Prima un "Koop fuck off", poi un eloquente "Koopmeiners: Bergamo ti odia". Non solo: sono comparsi in diversi settori numerosi finti certificati medici, richiamando quelli presentati dal centrocampista quest'estate, e finti dollari con il suo volto.
In campo lui non è sembrato risentirne, mostrando il suo solito aplomb, senza mai perdere la calma. Certo, questo non si è tradotto in una prestazione degna di nota. Sufficiente, ma nulla più, in linea con quanto gli si è visto fare fino ad ora a Torino (23 presenze e 2 gol). Il Gasp a fine gara ha glissato: "Non spetta a me aggiungere altro su quella storia. Per me rimane sempre un giocatore forte". Chissà, però, se lui o Koop, o magari entrambi, abbiano pensato a quello che, siamo certi, hanno pensato molti tifosi nerazzurri: sarebbe stato meglio per tutti un finale diverso.
Crediti foto: Laura Volpi
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