di Nicholas Reitano 3 Gen 2025 13:51
In una semifinale non si improvvisa, né si sperimenta. Le coppe si giocano per vincerle, senza compromessi, e quando davanti hai l’Inter, l’ultima cosa che puoi permetterti è complicarti la vita con scelte discutibili. Ma Gasperini, nella Supercoppa italiana, ha fatto esattamente questo con l’Atalanta. La sconfitta per 2-0 non brucia solo per il risultato, ma per l’impressione che non si sia giocata davvero alla pari.
La partita si è decisa subito, dalla scelta di lasciare in panchina i tre giocatori più forti: Lookman, De Ketelaere ed Ederson. In una semifinale, rinunciare ai tuoi uomini migliori è una mossa inspiegabile, che lascia più che perplessi. Perché farlo, quando hai davanti una delle squadre più forti d’Europa? Quando poi finalmente sono entrati, nella ripresa e solo dopo l’1-0, l’Atalanta ha immediatamente cambiato volto: ha preso il controllo del gioco, creato occasioni (chiudendo con 2.34 xG) e messo in difficoltà l’Inter. Ma, a quel punto, era troppo tardi.
Il primo tempo, a conti fatti, è stato sterile. La squadra ha sì tenuto (è vero), ma non ha mai impensierito seriamente l’Inter, che ha fatto la partita senza dover alzare troppo i ritmi. Gli 0.15 xG messi insieme fotografano una squadra che non ha mai creato un pericolo reale, a parte un’occasione nata da un errore individuale di Bastoni. Troppo poco per una semifinale, soprattutto contro una squadra come l’Inter.
E qui emerge la vera questione: le coppe si vincono con scelte logiche, non con esperimenti. Simone Inzaghi, da parte sua, non ne fa mai nei momenti decisivi. Nelle fasi finali, il tecnico interista si affida sempre (e giustamente) ai suoi uomini migliori. È un dato di fatto, oggettivo. E funziona, perché vince. L’Atalanta, invece, si è complicata la vita da sola, vivendo la partita come un test per le seconde linee.
Nel post-partita, Gasperini ha dichiarato: “Non è che ho messo dei Primavera, era il momento giusto per fare valutazioni”. Ma le coppe non sono il momento per fare valutazioni, e tanto meno in una semifinale, appunto. Con Milan e Juventus impegnate il giorno successivo, l’Atalanta avrebbe avuto tutto il tempo per rifiatare. Qui si trattava di poter vincere una coppa importante, storica, e non puoi riuscirci lasciando i tuoi uomini migliori fuori per scelta. Semplice. E fase a eliminazione diretta di Europa League docet.
Crediti foto: Atalanta.it
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