Paolo Condò su Retegui: «Dai tempi di Toni l'Italia non era così soddisfatta»

Paolo Condò

Continua il momento d'oro di Mateo Retegui. L'attaccante dell'Atalanta, attuale capocannoniere della Serie A, ha segnato anche ieri sera, lunedì, con la maglia della nazionale italiana. Suo, infatti, il rigore che ha sbloccato la gara contro Israele, conclusasi poi 4-1 per gli azzurri. Tanti, in queste settimane, hanno avuto parole al miele per il "9" della Dea. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato Paolo Condò

Condò elogia Retegui: "Cresce sempre" 

"L'ultima volta in cui l’Italia è stata pienamente soddisfatta del suo centravanti risale a quasi vent’anni fa, quando Luca Toni sostenne il ruolo con gioco e gol fra il Mondiale 2006 e l’Europeo 2008 - si legge nell'editoriale di Condò su La Repubblica - Naturalmente è presto per elevare Retegui al rango di Toni e dei suoi antenati, finché non timbri col tuo nome un grande torneo resti un aspirante, ma gare come quella di Udine autorizzano a sperarlo, perché in qualsiasi sistema di gioco la possibilità di appoggiarsi a un 9 agevola moltissimo gli altri dieci". 

Come già evidenziato da Adani, anche Condò ha elogiato la continua crescita di Retegui: "Retegui ha ancora ampi margini di miglioramento nelle conclusioni, e si può essere fiduciosi perché nella sua esperienza italiana non c’è mese nel quale non sia cresciuto rispetto al mese precedente. Ma già così la sua capacità di far salire la squadra trattenendo il pallone come un pivot e poi distribuendolo ha permesso a Spalletti di sviluppare un gioco di inserimenti redditizio e spettacolare".