Langella: «Lo stemma dell'Atalanta i bergamaschi ce l'hanno sulla pelle»

Antonio Langella

In vista di Cagliari-Atalanta, match valido per la 16esima giornata di Serie A, in programma sabato 14 dicembre alle 15 all'Unipol Domus, La Nuova Sardegna ha intervistato Antonio Langella, ex di entrambe le squadre. A Bergamo ha giocato una stagione, quella 2007/2008. Vediamo le sue parole sulla Dea. 

Le parole di Langella sull'Atalanta 

"Quella stagione, con Del Neri in panchina è stata grandiosa - ha raccontato Langella - Ho segnato nove gol, nonostante giocassi da esterno sinistro nel modulo 4-4-2. Da sempre il club dei Percassi ha il migliore settore giovanile d'Italia. Per fare un esempio, quando aveva 15 anni si allenava con noi un certo Giacomo Bonaventura. Hanno fatto un gran lavoro, non si vincono per caso una l’Europa League e si partecipa alla Champions. Gasperini è una maestro ma la società ha un’organizzazione che va imitata. Lo stemma dell'Atalanta per i bergamaschi è stampato sulla pelle. Così come per i tifosi sardi quello del Cagliari".

Sulla possibilità che il Cagliari in futuro possa seguire il percorso intrapreso dall'Atalanta ha detto: "Non è facile imitarli. Nessuno c'è riuscito. Forse si può paragonare al Chievo dei miracoli di Del Neri. Serve competenza, organizzazione e queste cose si costruiscono negli anni. Una dimostrazione è stato l’infortunio di Scamacca, dopo due giorni hanno preso Retegui. Ecco la competenza e la capacità. Per me in questo momento l’Atalanta gioca il calcio più bello d'Europa".