Gosens: «L'Atalanta mi ha fatto diventare importante». E su Gasperini...

Robin Gosens

Dopo un'estate movimentata, Robin Gosens si è accasato alla Fiorentina. Con la Viola, che affronterà l'Atalanta domenica 15 settembre alle 15, il tedesco ha trovato subito la via del gol, nel 2-2 con il Monza. Oggi, mercoledì 11 settembre, si è tenuta a Firenze la sua conferenza stampa di presentazione. Si è parlato, inevitabilmente, anche di Atalanta. 

Le parole di Gosens sull'Atalanta 

Sul passato a Bergamo e la scelta di Firenze 

"La Fiorentina per me significa tanto, ho voluto un'altra fase per me e la mia famiglia. Pur essendo tedesco ed essendo a Berlino, in Germania non ci siamo sentiti a casa come in Italia. Sono grato che la Fiorentina mi ha dato l'opportunità di farmi vedere di nuovo. La parte migliore della mia carriera è stata in Italia, l'Atalanta mi ha fatto diventare importante, poi ho avuto la fortuna di giocare a San Siro con l'Inter e vincere trofei". 

Sulle differenze tra Gasperini e Palladino 

"Il fatto di aver trovato qui più o meno lo stesso modulo mi fa piacere, con lui l'abbiamo fatto per 5 anni e l'adattamento è stato facile. Anche gli allenamenti sono simili: tanta intensità e lavoro di forza, si vede che si ispira a lui. Ovviamente con Palladino sto lavorando da dodici giorni mentre con l'altro ho fatto quasi 5 anni. Gasperini per me era un genio in campo, sapevo che mi avrebbe migliorato ogni giorno. Da Palladino mi aspetto lo stesso, mi è piaciuto sin da quando sono arrivato ma anche prima quando ci siamo sentiti al telefono". 

Sulla Fiorentina al livello dell'Atalanta 

"Ci sono da fare solo gli applausi per quanto hanno fatto negli ultimi anni. Qui alla Fiorentina ci sono tutti i presupposti per fare un percorso importante come quello. C'è un centro sportivo incredibile, mai visto una cosa così in vita mia, e un bel mix tra giovani e giocatori di esperienza". 

Sulla possibilità che non sia più quello visto all'Atalanta 

"Lì giocavamo da due-tre anni assieme, c'erano automatismi e tutto girava dalla nostra parte. Se la squadra si esprime bene un giocatore farà sempre meglio, ma onestamente non sono cambiato tanto. Sono pure un po' cresciuto: anche non giocando quanto volevo, l'esperienza all'Inter mi ha comunque aiutato tanto. Nella mentalità vincente, tutti i campioni che c'erano volevano solo vincere. E pure a Berlino, vivendo certe difficoltà. Io direi che rispetto a quando giocavo all'Atalanta sono cresciuto, sia in forma fisica che mentalmente. Ci sono i presupposti per essere il giocatore che sono sempre stato".